Con l’arrivo della bella stagione hai sicuramente più voglia di stare all’aperto e di dedicarti ad un po’ di moto. Forse ti piace fare una corsetta nel parco sotto casa oppure una bella camminata in collina o in montagna.
Nulla di più salutare a patto che il tutto venga svolto in modo appropriato sia per ciò che concerne il respiro sia in relazione all’andatura. Rispetto alla respirazione ti rimando all’articolo di questo blog: 2 regole per respirare meglio.
Siccome i momenti di sana attività motoria sono parte preziosa del tuo tempo, fai il possibile che siano svolti nel migliore dei modi.
La cosa che cattura sempre la mia attenzione quando osservo gli appassionati di jogging come te è la costanza dell’andatura. Per tutta la durata della corsa percepisco poche oscillazioni di ritmo.
Mi sono chiesta… questa cadenza uguale e costante è naturale?
Faccio un salto temporale indietro di qualche milione di anni!
L’uomo primitivo era solito muoversi in continuazione sia per procurarsi il cibo sia per effettuare spostamenti di territorio. L’andamento della sua camminata cambiava in continuazione: correva come se non ci fosse un domani per cacciare o scappare. Poi si fermava, si riposava, riprendeva a camminare in modo tranquillo per poi scattare ancora al primo sentore di un nuovo pericolo. Tutta la sua esistenza era cadenzata da un ritmo versatile dove l’incostanza motoria era una costante ogni giorno della sua vita.
La stessa modalità di movimento la ritrovi in tantissimi animali che alternano istanti di moto irruente a momenti di passo rilassato, per poi fermarsi a riposare e rifocillarsi.
In natura non si trovano animali che si allenano per ore con la stessa cadenza, solo l’uomo moderno.

Tuttavia la genetica umana si è costituita milioni di anni fa e non è cambiata da quella degli ominidi che abitavano la terra nella notte dei tempi. Stesso DNA, stesse risposte funzionali ma ambiente ed esigenze completamente diverse.
I ritmi naturali di un tempo sono stati sostituiti dalla frenesia del vivere moderno, dalle comodità e da un’esistenza metodica ed organizzata.
Avere la stessa genetica significa possedere le stesse risposte funzionali e gli stessi adattamenti ormonali dei nostri predecessori.
Nel corso dei millenni però, a pari passo con l’evoluzione, l’uomo si è pian piano allontanato dal suo ritmo naturale. L’istinto ha ceduto il posto a contingenze culturali, sociali e collettive che di naturale hanno un cavolo di niente.
Cosa c’entra tutto questo con la tua corsetta nel parco?
Tutto ciò ha a che vedere con il ritmo!
Il ritmo del movimento, il ritmo del sonno – veglia, il ritmo della fame e del digiuno, il ritmo del respiro, il ritmo del cuore.
Se paragoni questi ritmi e li collochi nell’uomo primitivo, in qualche mammifero e nell’uomo moderno vedrai che ci sono delle enormi diversità.
- Ritmo del movimento: l’uomo primitivo si muoveva spinto da esistenze di cibo, pericoli, spostamenti con andature molto variabili. L’uomo moderno trascorre molte ore seduto in ufficio, in autobus, davanti alla TV. Qualche volta va in palestra o a correre o a nuotare Si tira finito per un’ora ad un ritmo esagerato come se volesse compensare la sedentarietà della sua vita. Il giorno dopo riesce a stento ad alzarsi dal letto per il dolore muscolare.
- Ritmo sonno veglia: l’uomo primitivo seguiva semplicemente il susseguirsi del giorno e della notte. Quest’alternanza naturale lo portava a dormire di più nei periodi di buio invernale e di meno nelle luminose giornate estive. L’uomo moderno segue invece standard legati al lavoro e alla famiglia. Il riposo viene incastrato a forza in una routine ben programmata con esiti spesso insoddisfacenti. L’insonnia ahimè, è una costante nella vita di molte persone.
- Ritmo della fame e del digiuno: l’uomo primitivo mangiava quando ne sentiva il bisogno e quando riusciva a procurarsi del cibo. In genere non mangiava con regolarità. Si riempiva fino a scoppiare quando catturava una preda e poi rimaneva a digiuno per giorni e giorni fino alla cattura della preda successiva. L’uomo moderno mangia sempre, troppo anche quando non ha fame. Cinque pasti al giorno e, in almeno due di questi si rimpinza come un tacchino farcito per la gioia di tutti i suoi organi interni. L’obesità purtroppo è diventata una brutta piaga nel mondo occidentale.

- Il ritmo del respiro: l’uomo primitivo adattava la respirazione alle esigenze del momento. Quando lottava o fuggiva tendeva ad iperventilare quando era a riposo respirava con lentezza. Si presume che privilegiasse la respirazione nasale ecco perché aveva ampie narici, indispensabili per fiutare le prede e i pericoli. L’uomo moderno iperventila sempre anche quando è in panciolle davanti alla TV. Se è in sovrappeso inoltre fa fatica a respirare, boccheggia, rantola ed è costantemente con la bocca aperta neanche avesse un amo agganciato al labbro. Una respirazione del genere non può che aggravare il quadro generale di malessere.
- Il ritmo del cuore: questo ritmo si deve adattare sempre all’attività che una persona sta svolgendo. Nella normalità i battiti cardiaci non sono regolari. Un cuore pulsa velocemente quando esegue un lavoro intenso, pesante, che richiede una risposta muscolare impegnativa. Quando la persona è a riposo i battiti devono tornare ad una frequenza più lenta e tranquilla. L’uomo primitivo era esattamente così, adattava il suo battito alle esigenze fisiche del momento. L’uomo moderno, essendo sottoposto a situazioni stressogene per molto tempo nell’arco della giornata, mantiene costanti le sue risposte funzionali. I battiti cardiaci sono sempre accellerati anche se è seduto alla sua scrivania. Il leone affamato che lo rincorre si è trasformato nel suo datore di lavoro. Si sente sempre sotto pressione facendo lavorare il cuore più del necessario affaticandolo precocemente.
Che fare allora? Torniamo tutti a vivere nella foresta come l’homo di Neanderthal?
A te che piace fare la corsetta nel parco, prova a seguire sequenze diverse. Alterna camminate tranquille a scatti veloci, poi fermati e riparti a tutto gas per 50 metri. Così di seguito per tutto il tempo del tuo allenamento. Aiuterai il tuo sistema ad essere più elastico e ad adattarsi rapidamente ai cambiamenti di ogni genere. Ricorda inoltre che puoi applicare questo stile variegato di ritmo al nuoto, alla bicicletta… insomma a qualsiasi attività motoria.
Ricorda anche di farmi sapere come vanno le tue sedute sportive con questa alternanza di ritmo!
Luigina Fortis