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Da quando pratico shiatsu il collo ha sempre suscitato in me un grande fascino.

In quei pochi 15 / 20 cm di lunghezza c’è racchiuso un tesoro prezioso e la sua buona efficienza è fondamentale per il benessere dell’intero organismo. 

In modo istintivo cosa ti suggerisce il collo? 

A me personalmente richiama l’idea di un ponte mobile. Proprio così, un ponte! 

Una via di passaggio obbligato che collega due regioni ben distinte: il capo con il resto del corpo. Un Ponte di Brooklyn bellissimo che consente una comunicazione continua di sangue, impulsi nervosi, risposte ormonali, aria, cibo. È costituito da un’impalcatura di prim’ordine, la colonna cervicale che si snoda dalla base del cranio e scende per sette vertebre come se fossero sette piccoli gradini fino ad incontrare una struttura più complessa rappresentata dalla gabbia toracica. 

Queste 7 vertebre accolgono il midollo spinale quindi i continui passaggi di impulsi nervosi che collegano il cervello a tutta l’attività corporea. 

Il tratto cervicale è pervaso e circondato da fibre muscolari possenti che consentono di girare il capo a destra e sinistra di fletterlo in avanti e di estenderlo indietro. Un complesso ingegneristico di alta precisione per dare modo al capo di dirigersi in base all’azione dei sensi. Gli stimoli sensori provenienti dalla vista, dall’udito, dall’olfatto chiedono al collo di indirizzare la testa verso una direzione piuttosto che un’altra in modo che tu possa essere interconnesso con le altre persone e con l’ambiente. 

Le 7 vertebre cervicali sorreggono la testa e contribuiscono alla tenuta della postura e dello scarico equilibrato della forza di gravità sia nella statica che in movimento. 

Nella parte anteriore di questo magnifico ponte scorrono le vie inerenti al nutrimento cellulare. La trachea per la respirazione e la formazione della voce, l’esofago per il passaggio del cibo. 

E vogliamo parlare della tiroide? O delle paratiroidi? Ghiandole endocrine importantissime che hanno a che fare con il metabolismo, la crescita, lo sviluppo, la fissazione del calcio nelle ossa.  

Sembra già tanta roba così ma il collo è molto più di questo!  

È un’ascensore super tecnologico che collega il corpo cioè la materialità al cervello ossia il centro della consapevolezza e della trascendenza. 

Nella materialità il corpo fa esperienza delle emozioni, gioia, paura, rabbia, preoccupazione, che arrivano al cervello il quale le elabora, le analizza arrivando ad un livello cosciente di consapevolezza. L’elaborazione porta poi il cervello a spingere di nuovo il corpo verso altre esperienze, decisamente più ragionate e consapevoli come risposta al primo stimolo istintivo.

Questa conversazione tra corpo e mente, tra istinto e ragione, tra emozioni e coscienza superiore avviene attraverso meccanismi fisiologici complessi. La zona mediatrice di questo colloquio è il collo.

Ti stai chiedendo perché spesso e volentieri il collo ti fa male? O per quale motivo non riesci a muoverlo in modo sciolto? Ti stai domandando perché a volte senti un nodo in gola e ti si blocca la voce?

Il ponte di Brooklyn richiede manutenzione, caro mio! Manutenzione continua! Questo tratto di strada rappresentato dal collo infatti non sempre risulta agibile e di facile percorrenza. 

Se osservi una mappa dei meridiani di agopuntura noterai che questa zona è percorsa da vie che proseguono sia sul capo che lungo il corpo. In questi meridiani scorre l’energia vitale che sovrintende all’attività nervosa, sanguigna, ormonale, ecc. 

Quando il traffico energetico non è più scorrevole si formano blocchi che si scaricano proprio sulle strutture ossee, articolari, muscolari, nervose, provocando problemi. 

Ecco che appaiono i disturbi quali cervicalgie, tensioni muscolari, blocchi articolari, forti dolori che si propagano alle spalle o alla testa, disturbi alla circolazione sanguigna, disfunzioni della tiroide, e tanto altro ancora.

Tutte le emozioni che vivi non sempre riesci ad esprimerle come dovresti. Tendi invece a soffocarle e a furia di reprimerle si scaricano sulle strutture circostanti.   

Nella mia esperienza di shiatsu riscontro grandi tensioni al collo nella stragrande maggioranza delle persone che tratto.

Mi sono accorta che in generale c’è difficoltà a esprimere qualsiasi cosa, un pensiero, un punto di vista, un’emozione, un proprio desiderio, una propria attitudine. Se poi aggiungiamo la scarsa tendenza al movimento… otteniamo dei colli più rigidi delle travi di cemento. 

Ecco perché mi sono abituata a lavorare tanto il collo proprio per garantire la giusta manutenzione periodica.

Cosa puoi fare ancora in prima persona?

Intanto prova ad essere più consapevole di ogni parte del tuo corpo, di ogni singola emozione che provi e vivi.

Non trattenerla, lasciala fluire. In questo modo i centri superiori del cervello avranno modo di elaborare e di fornire altre chiavi di lettura.

Oltre allo shiatsu concentrati sulla respirazione che ha proprio il grande potere di collegare il corpo fisico al corpo mentale. Il respiro porta concentrazione, lucidità e trasforma le emozioni. Inoltre lavora sulla mobilità articolare con esercizi di stretching per indirizzare la tua attenzione e il tuo agire in tutte le direzioni. 

Fai diventare un’abitudine quella di prenderti anche pochi minuti da dedicare a qualche esercizio abbinando sempre respiri lenti e tranquilli. 

Hai tanti strumenti con cui lavorare per alleggerire le tensioni del tuo collo! Vinci anche la tua pigrizia pero! 

Fammi sapere nei commenti come sta il tuo collo e tutto quello che fai per mantenerlo mobile ed elastico.

Luigina Fortis

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