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Il tempo lenisce ogni ferita

Recentemente, una domanda fattami da una cara amica che ha perso la madre da pochi mesi, mi ha portata a fare molte riflessioni e in un attimo mi sono ritrovata a ripensare alle mie esperienze personali. 

La domanda è: esiste qualche pratica yoga per superare il dolore del lutto? 

Ebbene, ci sarebbe da parlare per ore su cosa potrebbe servire per superare un dolore così grande come la perdita di una persona cara. 

In verità una pratica specifica di yoga che ti permetta di guardare oltre nello specifico non la conosco. 

La pratica yoga, nella sua globalità, includendo, movimento fisico, respirazione, esercizi di concentrazione e meditazione può essere un aiuto, come può essere un aiuto uno specialista del dolore (psicologo) oppure un’attività su cui riversare tutte le proprie energie piene di tristezza e disperazione. Tuttavia bisogna anche sottolineare che non è la pratica yogica di un giorno, anche se fatta bene, che risolve il problema alla radice. Ogni attività bisogna svolgerla con costanza e determinazione. Solo in questo modo si può aiutare il “tempo”. 

Proprio così… “il tempo”! Credo che chiunque abbia sentito il famoso detto “ il tempo lenisce tutte le ferite”! 

Un detto antico, pieno di verità e di disperata saggezza. Credo fermamente, a costo di sembrare retorica, che l’unica strategia efficace sia il “tempo”… ovvero… tutto ciò che può aiutare il tempo!

Per sanare l’anima dalla perdita di una persona cara ci vuole tempo e questo tempo spaventa perché non si sa quale durata possa avere. 

Lo yoga può dare una spinta al tempo, come può aiutare lo shiatsu, l’agopuntura, il parlare con qualcuno, il prendere a pugni un cuscino, fare un percorso omeopatico, buttarsi nella lettura, camminare nella natura, pregare, ecc..

Tutto ciò contribuisce a prendere per mano il “tempo” e accorciare il più possibile quell’intervallo che ti separa dalla normalità. 

Questa domanda mi ha riportato alla mente le mie esperienze di lutto e di come io ho aiutato il tempo. 

Essendo un’operatrice ed insegnante shiatsu la prima terapia alla quale ho chiesto supporto è stata proprio lo shiatsu.

Nei mesi successivi alla morte di mia sorella, due mie allieve ed amiche mi hanno fatto shiatsu, due trattamenti a settimana! Io arrivavo e mi distendevo sul loro fouton sperando di spegnermi per un’ora sotto le pressioni delle loro mani. Talvolta piangevo (il più delle volte) talvolta dormivo, talvolta rimanevo in ascolto di tutte le zone dolenti che mi  premevano. Sono andata avanti così da agosto fino a novembre. In quel mese ho iniziato anche ad eseguire degli esercizi di respirazione che mi hanno permesso di buttare fuori un sacco di emozioni bloccate. 

Piano piano ho ripreso colore, energia, voglia di fare le cose

Con ciò non voglio enfatizzare il fatto che ci vogliono solo 3 o 4 mesi per superare tutto perché non è così! Posso solo affermare che in quei mesi ciò che ho fatto mi è servito moltissimo.  

Chiunque potrebbe ribattere: “magari se avessi fatto anche niente avresti raggiunto lo stesso traguardo!” Io credo di no! E ti dico il perché. 

Tre anni prima della morte di mia sorella è mancata la mia adorata mamma. Era maggio, il giorno prima del mio compleanno. Da quel giorno e per tutta l’estate sono stata l’ombra di me stessa. Non ho fatto niente e giorno dopo giorno mi chiudevo sempre di più nel mio dolore.  Solamente in autunno ho deciso finalmente di sottopormi ad un ciclo di trattamenti shiatsu grazie ai qualii ho ripreso in mano la mia vita. Ecco perché quando si è verificato il secondo immenso dolore ho agito subito perché non volevo rivivere la precedente esperienza. 

Mi sono messa alle spalle del tempo e lo spinto in avanti aumentandone l’andatura. 

Questo però è stato il mio percorso!

Ognuno dovrebbe trovare la propria via e scegliere ciò che lo aiuta di più. Non ci sono ricette preconfezionate, non ci sono regole fisse! Nasce dal profondo la necessità di fare qualcosa, come un grido d’aiuto, forte e preciso. Ed ecco che prende spazio la consapevolezza e la voglia di accompagnare docilmente “Il tempo” verso un nuovo capitolo della propria vita. 

Luigina Fortis

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