La saggezza dello yoga e la sua ricerca millenaria verso il benessere globale ha generato nel corso del tempo tantissime pratiche, per raggiungere in ogni individuo il tanto ambito equilibrio psico-fisico.
Tutta la cultura orientale si basa sul fatto che la realtà è formata dalla combinazione tra due forze opposte (yin-yang, positivo-negativo, maschile-femminile) sapientemente miscelate e dosate in modo unico per ogni cosa presente sul nostro pianeta e nell’universo.
Anche l’essere umano è il frutto di questa unione tra gli opposti e la variabilità delle percentuali tra i due addendi fa si che ogni individuo sia assolutamente unico ed irripetibile. Quindi anche tu, caro lettore, sei il risultato di una combinazione alchemica tra il maschile ed il femminile, tra lo yin e lo Yang, con tutte le sfaccettature che queste polarità contengono.
Due pratiche yogiche che ben sottolineano questi aspetti distinti tra le due “energie” sono il Saluto al Sole ed il Saluto alla Luna.
Il Saluto al Sole credo sia la pratica di yoga più conosciuta al mondo nonostante non faccia parte della tradizione classica. Questa sequenza di posizioni risale agli inizi del 1900 in India quando il Raja di Aundh, dedito alla cultura fisica, introdusse questa successione di asana nelle scuole del suo regno.
Credo che anche tu l’abbia praticata qualche volta poiché spesso viene utilizzata come riscaldamento e preparazione alla lezione stessa. Con il passare del tempo si sono ideate diverse sequenze alcune più semplici, accessibili a tutti, altre più intense e impegnative.

La caratteristica comune a tutte è attivare l’energia del fuoco, un’energia molto forte e potente che ti conferisce vigore e dinamicità sia fisica che mentale. E’ la carica prorompente per farti iniziare bene la giornata. Infatti il momento migliore per svolgere questa sequenza è al mattino, con la fronte rivolta al sole che sorge. E’ ottima per la postura, per migliorare flessibilità e forza, per essere metodici ed organizzati.
Attiva la parte dell’energia vitale detta Yang o maschile, quella della vivacità, del movimento, della razionalità e dell’estroversione. Quella che accompagna la dinamicità del giorno, quella del sistema nervoso simpatico, quella che, se non tieni sotto controllo può portarti allo stress.
Forse ti sorge spontanea la domanda: “ma se sono sempre stressato è il caso che pratichi il Saluto al Sole?”
Ogni pratica ha la funzione di riequilibrare uno stato, un elemento, una caratteristica. Eseguire la sequenza del Saluto al Sole coordinando un respiro tranquillo può servire a tenere a bada un fuoco forse in eccesso. Oppure hai bisogno di eseguire la modalità opposta cioè attivare l’elemento in esatta contrapposizione al fuoco cioè l’acqua. Ecco che allora la pratica del Saluto alla Luna farebbe al caso tuo.
Il Saluto alla Luna attiva l’energia yin, femminile, quella legata alla lentezza, alla ricettività, all’essere sensibile, creativo, intuitivo. Attraverso questa pratica puoi diventare consapevole del tuo fascino misterioso e profondo, quello contornato da molteplici sfaccettature.
L’energia yin è quella che ti accompagna dolcemente nella notte facendoti scivolare in un sonno profondo e rigenerante, è quella del sistema parasimpatico nervoso che ti induce alla calma e alla riflessione. La luna muove le acque del pianeta e condiziona il 70% di liquidi che hai nel corpo.

Anche questa sequenza ha molte varianti forse maggiori rispetto al Saluto al Sole, ma si sa, la luna è incredibilmente mutevole, bizzarra e ballerina. Nel giro di 28 giorni cambia le sue sembianze in continuazione facendo sognare e fantasticare poeti, scrittori ed artisti sin dalla notte dei tempi.
I movimenti che caratterizzano il Saluto alla Luna simulano le varie fasi del ciclo lunare. Dalla luna piena vai giù verso la fase calante. Dalla luna nuova risali nella fase crescente.
Entrare in armonia con questa sequenza significa entrare in accordo con una ciclicità del tutto naturale.
Migliora la calma, la presenta, l’attenzione. Favorisce il sonno profondo perché attiva la produzione di melatonina.
La lentezza dell’esecuzione è la sua caratteristica, in tal modo ogni singolo gesto, posizione, respiro viene osservato e calibrato.
Il momento migliore per praticare il Saluto alla Luna è dalla seconda meta del pomeriggio in poi, tuttavia se sei una persona fortemente agitata ed ansiosa anche al mattino va bene.
Se ti stai chiedendo quale di questi due saluti va bene per te… bhe… non ti resta che praticare e entrare nell’ascolto.
Il tuo essere ti guiderà nella scelta giusta. La tua saggezza interiore ti dirà ogni giorno se è meglio attivare il fuoco o l’acqua. Le tue esigenze quotidiane cambiano, le stagioni mutano, il mondo intorno a te è in continua trasformazione. Alcuni giorni sentirai la necessita di muoverti spedito con il Saluto al Sole, in altri avrai l’esigenza di farti cullare dalla lentezza del Saluto alla Luna.
Indipendentemente da ciò che sceglierai, alla fine di ogni pratica dovresti sentirti incredibilmente bene!

Forza! Distendi il tappetino, orientalo verso est ed inizia un Saluto!
Luigina Fortis
Che bella combinazione di parole. Grazie, è ispirante questo articolo. Io uso molto il saluto al sole A e poi il B che è l’inizio della pratica di Ashtanga Yoga. Da quando lo pratico non ho mai avuto mal di schiena, mi sento rigenerata ma non velocizzata, e sento (ora che ho letto) tiene a bada il fuco delle caldane. Ce le ho sempre, ma sono diverse o forse è diverso il mio pensiero sulle caldane. Sto meglio. Quando durante la giornata sento calare l’energia faccio tre giri di saluto al sole e mi sembra di aver riposato.
Grazie e buone pratiche. Agnese