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Benessere, una parola molto gettonata e di gran moda negli ultimi tempi il cui significato ha una gamma di colori molto variegata. Il concetto di benessere non può essere misurato o avere dei parametri precisi, ecco perché ogni persona ne da un valore differente.

Se ti chiedessi cos’è per te il benessere potresti parlarmi per esempio dell’avere cose materiali cioè stare bene dal punto di vista economico. Potresti alludere al benessere come sinonimo di vita lussuosa, viaggi a 5 stelle, guardaroba griffato, automobile da capogiro. 

Qualcun altro potrebbe essere meno sfarzoso e pensare al benessere come una sorta di stabilità affettiva come aver trovato l’amore, l’anima gemella, amicizie indissolubili, famiglia dolce ed amorevole.

Un altro si riferirebbe al benessere come rinchiudersi in una “Spa” per una settimana ed uscirne rilassato, levigato e profumato.

Oppure potresti parlarmi del benessere facendo riferimento alla salute.  Quando si affronta il tema del benessere come salute allora si apre una nuova gamma di colori e sfumature.

Per molte persone essere fuori dal letto e cioè essere classificate come “non malate” è il top del benessere. Se però sono regolarmente acciaccate e hanno disturbi di vario genere… va beh… si consolano dicendo che è normale, che non si può avere tutto, che ci sono persone che stanno peggio e che quei fastidi vanno a braccetto con l’età.  

Hai mai ascoltato le conversazioni da bar tra donne ultra sessantenni?

Gli incontri di molte signore davanti ad una tazza di caffè sono il pretesto per parlare dei loro malanni, della nuova cura per i dolori, di chi deve fare analisi ed esami e di chi ha il numero telefonico del super specialista di turno. 

Essere fortunate ad avere pochi disturbi rappresenta un obbiettivo impareggiabile considerando l’età, la stagione, gli alti e bassi del tempo, la predisposizione genetica. 

Mi chiedo, perché bisogna accontentarsi di essere solo fuori dal letto? Perché occorre essere grati di stare non troppo male? Per quale motivo una persona non dovrebbe ambire ad un qualcosa di più?

E tu mi chiederai: “cos’è quel qualcosa di più? Esiste davvero su questo piano terreno? Come si fa per raggiungerlo?

Se ti poni queste domande significa che sei alla ricerca di qualcosa e che ti sta stretta la tua condizione. Se dentro di te ti poni interrogativi importanti bhè… benvenuto nel club!! 

Il benessere per me è un qualcosa in continuo divenire e non un traguardo rigido e quantizzabile. E’ per prima cosa uno stato mentale che pian piano si trasferisce al fisico, alla psiche, all’atteggiamento. 

Il benessere è sentirsi ispirati, affascinati da qualcosa, incantati nel guardare, nell’udire, nel toccare, nel gustare, nel respirare odori e fragranze. È provare una gran gioia dentro senza alcun motivo particolare. È ridere con se stessi e con gli altri. È non vedere l’ora di intraprendere un’esperienza, un lavoro, un incontro. È accorgersi di essere se stessi e riconoscere la propria unicità. È sentirsi così pieno di energia da illuminare una città. È essere consapevole di essere il piccolo universo sconosciuto all’interno del grande universo sconosciuto e di volerlo scoprire sempre di più. E’ provare amore infinito per tutto. 

Sento la tua voce ironica che sta dicendo: “Ti sei fatta qualche canna o qualcosa di più forte? Hai bevuto troppo? Non è pensabile che un essere umano possa provare tutto ciò senza far uso di sostanze psicotrope!”

Ma che canne e canne! Sono tutti stati mentali umani, forse straordinari, ai quali però tutti possono accedere. Non è necessario far uso di sostanze dannose per accostarsi a certi livelli di benessere.

Il benessere non è sradicarsi dalla propria vita, non è vivere da un’altra parte con la mente mentre il corpo è impegnato in tutt’altro. Il benessere è unire, è integrare ogni aspetto della personalità avendo i piedi ben radicati a terra. E’ vivere straordinariamente bene all’interno di un contesto collettivo e sociale.

Ti stai oltremodo chiedendo come si fa ad essere felici e giulivi quando intorno c’è tanta sofferenza, paura, violenza, odio? 

Il benessere non è uno stato permanente ma è una continua ricerca. E’ raggiungere la vetta di un’alta montagna e poi scivolare giù verso valle, per poi riprendere la salita. Un continuo sali e scendi strettamente legato al contesto della tua vita.

Il punto è: se raggiungi un determinato stato di benessere non riesci più ad accontentarti di qualcosa di meno. Costruisci dentro te stesso una sorta di “benessometro” (unità di misura del benessere) che ti fa capire quanto ne hai. 

La ricerca del benessere è un viaggio personale, interiore, fatto di prove, di ritocchi, di scelte. E’ un cammino faticoso così come lo è raggiungere la vetta di una montagna. Quando ci sei e vedi lo straordinario panorama che hai di fronte, comprendi che tutta la fatica che hai prodotto aveva un senso, aveva un fine. 

Se tutti ricercassero uno stato di benessere straordinario forse il contesto familiare, la società e il mondo sarebbero diversi. Solo migliorando se stessi si può rendere questo pianeta più umano e vivibile. 

Come si raggiunge tutto ciò? E’ proprio questo il bello della ricerca. Datti una mossa… chi cerca trova!!

Le basi del mio benessere io le ho trovate e credo non ti sarà difficile intuire quali siano: shiatsu, respiro, yoga, movimento…

Le tue? 

Ti invito a scrivere nei commenti qual’è il tuo concetto di benessere e soprattutto quello che fai per ottenerlo.

Luigina Fortis

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