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“Il riso è la musica della vita”.(William Osler)

Ti sei mai accorto che quando sei in una situazione divertente e ti fai una bella e sana risata ti senti alleggerito e felice? Questa sensazione non è suggestione.Questa sensazione ha delle basi scientifiche che si fondano su sottili e complessi meccanismi biochimici. 

Non a caso uno dei padri indiscussi della “risoterapia “ è pure medico, il famoso Patch Adams, così come l’ideatore dello yoga della risata è il dottor Madan Kataria. Entrambi hanno visto nel riso una sorta di medicina capace di migliorare la qualità di vita dei pazienti e di ogni singolo individuo. Entrambi hanno guardato oltre la malattia ed hanno visto la persona nella sua totalità.

Questi semi di benessere si sono espansi in tutto il mondo portando una luce di positività e speranza negli ospedali, nelle carceri, nei centri di ricupero, nei posti di lavoro, nelle scuole.

Ecco che la risata compare come approccio terapeutico, come aiuto alla socialità e all’integrazione.

Il ridere infatti è un linguaggio universale che non ha bisogno di traduzioni: in tutto il mondo ha lo stesso significato. Ridere unisce, crea amicizie, stipula alleanze. Alla risata non frega niente del colore della tua pelle, delle tue preferenze sessuali, della tua religione, della tua classe sociale, del tuo conto in banca.

Ai giorni nostri dove in Europa si parla ostinatamente di guerra occorrerebbe distribuire a tappeto la risata in modo da riempire d’amore il cuore di tutti. 

Sempre attuali le parole  di Oscar Wild: “L’umanità si prende troppo sul serio. E’ il peccato originale del mondo. Se l’uomo delle caverne avesse saputo ridere, la storia avrebbe seguito un altro corso”. 

Ma veniamo al dunque! Perché ridere fa così bene? Dopo circa 10 minuti in cui sei immerso nel flusso della risata la chimica del corpo inizia a fare magie. Le cellule avviano la produzione di tante buone molecole che sono in grado di intervenire su numerose funzioni organiche causando benessere e felicità.

Le sostanze più conosciute sono le endorfine che danno il senso di euforia, di piacere e sedano i dolori. Sono analgesici naturali e forti antidepressivi.

La dopamina: potente molecola presente principalmente nel sistema nervoso centrale. Agisce sul movimento, sull’attività cognitiva, sulla memoria e rallenta l’invecchiamento. Abbassa la pressione arteriosa e tiene il cuore in salute. 

La serotonina: complessa molecola che agisce su molteplici funzioni come la regolazione dei ritmi circadiani del sonno-veglia (stimola la produzione di melatonina), il controllo del senso di fame e sazietà (alti livelli di serotonina tolgono la fame, bassi livelli innescano la fame nervosa) e influenza l’attività digestiva ed intestinale. Agisce sul buon umore e sulla libido. 

L’ossitocina: è un ormone che fino a poco tempo fa era considerato solo in relazione alla gravidanza poiché regola il travaglio, il parto e l’allattamento. Recentemente molti studi hanno confermato la sua forte influenza rispetto alla socialità, all’empatia, alla capacità di creare legami solidi e amorevoli. Una sostanza importante sul piano psicologico poiché favorisce le relazioni sociali. 

Ridere permette altresì di abbassare gli ormoni responsabili dello stress come il cortisolo evitando i relativi disturbi.

Non è incredibile che tutto ciò possa manifestarsi semplicemente ridendo per almeno 10 minuti? 

Sto già sentendo la tua domanda in sottofondo: “come faccio a ridere per 10 minuti? O meglio, dove trovo uno stimolo alla risata che copra questo lasso di tempo? Devo guardare un film comico? Leggere un libro di barzellette? 

La cosa è molto ma molto più semplice. I film comici e le barzellette fanno parte del divertimento spontaneo, ma è sufficiente indurre la risata per ottenere lo stesso effetto.

 Il cervello non riconosce una risata autentica da una indotta, ma svolge comunque il suo compito.  Forte, vero? 

Perciò…. prova a ridere senza motivo per 10 minuti e il tuo cervello darà il via alla magia!!

Ok, spara pure l’altro quesito che hai sulla punta della lingua: “ridere così, senza motivo? Non sembro del tutto scemo o impazzito?” 

Ma chi se ne frega?  Perché dovresti giudicare te stesso? Se hai chiaro il meccanismo per il quale ridere senza motivo fa bene… allora fallo e basta! 

Quando partecipi per la prima volta ad una sessione di yoga della risata è normale sentirti un po’ impacciato ma pian piano che la lezione procede vieni investito da una sensazione di leggerezza e spontaneità. Impari a non giudicare, fai esperienza del lasciarti andare vincendo la tua timidezza e insicurezza. 

Ti diverti un sacco ad eseguire giochi,  movimenti,  respirazioni creando una piacevole atmosfera di leggerezza e una sincera complicità di gruppo.  Al temine ti senti rilassato ma pieno di energia. Risplendi di una luce nuova che in seguito porti con te, in famiglia, al lavoro, sempre! 

Non credi che al mondo ci sia davvero bisogno di questo? 

Qualche giorno fa ho chiesto a mia figlia di 11 anni se voleva partecipare ad un incontro di yoga della risata.  La sua risposta è stata: “ma mamma, io rido già abbastanza!”.

Questa risposta mi ha fatto riflettere: cosa vuole dire abbastanza? Esiste forse un limite entro il quale è concessa la risata?  Esiste forse una regola che quantizza la percentuale della risata al giorno? 

Più mi guardo intorno e più vedo persone che ridono molto poco o per niente. Sono sempre chiuse nel loro mondo fatto di preoccupazione, di ansie, di dolore.   

Secondo te cosa blocca le persone dal farsi una lunga e sana risata? Credono di diventare migliori seguendo rigore e serietà? 

Ho paura che siano troppo condizionati dal detto: “il riso abbonda sulla bocca degli stolti”? Se è così è giunto il momento di ripulire questi retaggi del passato e di godere di questo innato privilegio.

Preferisco avvicinarmi al proverbio giapponese che dice: “Il tempo trascorso ridendo è tempo trascorso con gli dei”.

Stai certo che ridere non annulla i problemi della vita, non cancella le tribolazioni quotidiane ma permette di cambiare l’atteggiamento con cui si affrontano. 

Avanti allora… piegati in due dalle risate partecipando ad una lezione di yoga della risata.

Luigina Fortis.

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